Pigna secca o pigna verde ?
La Pigna simbolo universale
Rosa Albertine, una rosa rampicante wichurana a fiore grande che fiorisce a grappoli una volta all'anno, profumata.Questa cultivar è stata allevata da René Barbier prima del 1921,
Le antiche culture religiose hanno eletto la
pigna come simbolo della fecondità e della forza rigeneratrice e quindi anche
della morte. Ma grazie ai semi che contiene è anche collegata al percorso
individuale che conduce alla elevazione speculativa e alla illuminazione
interiore.
Già in principio, per associazione formale, la pigna è stata identificata con l’uovo cosmico, modello caratteristico delle storie cosmogoniche che raccontano delle origini del mondo e collegato alla nascita e alla creazione del genere umano.
"In quanto simbolo dell'origine primordiale del mondo, l'uovo era considerato l'archetipo in grado di riportare ogni elemento alla sua purezza originaria, risanando la corruzione della materia" ( M. Eliade).

Menade danzante con Tirso- V sec. a.C.
Nel mondo greco-romano la pigna è associata a Dioniso-Bacco spesso rappresentato con elementi legati alla fecondità come i grappoli d’ uva, l’ edera e il Tirso.
Quest’ ultimo era un contorto bastone rituale con alla sommità appesa una pigna. Esso è l’attributo di Diòniso e dei suoi seguaci, Satiri e Baccanti. Era utilizzato duranti i riti per accompagnare le danze estatiche collegate ai misteri della morte e della rinascita, alla rigenerazione e alla resurrezione.
“Essi pensano che nell’ebrezza dell’amore e dell’estasi risieda la vera saggezza, divenga possibile la comunione con la natura e gli dei, mentre i calcoli e le frustrazioni che impongono le religioni delle città isolano il mondo degli uomini dal resto del creato. (“Siva e Dioniso”, Alain Daniélou)”.
Proprio per questi suoi significati la pigna è un simbolo funerario frequente nell’arte romana e sarà ripresa dal cristianesimo.
Dal rinascimento in poi le protettive e beneauguranti pigne si diffondono negli ambiti più disparati come chiese, cimiteri, palazzi e ville.
Molto apprezzate sono, ancora, le pigne di terracotta, famose quelle toscane dell’ Impruneta, ma anche quelle siciliane colorate e invetriate hanno avuto grande diffusione.
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